
"Le armi non tagliano il Sé, il fuoco non lo brucia, l'acqua non lo bagna, il vento non lo asciuga". (II,23)
"Questo Sé non può essere tagliato, bruciato, bagnato o prosciugato. E' eterno, onnipervadente, stabile, inamovibile e antico". (II,24)
"Il Sé è detto essere non-manifesto, impensabile e immutabile. Perciò, sapendo che è così, non devi angosciarti". (II,25)
"Quel Sé, che risiede nel corpo di ognuno, è eternamente indistruttibile, o Arjuna..." (II,30)
"Quella che è la sottile essenza di tutto, in quella tutto ciò che esiste ha il suo essere. Quella è la verità. Quello è il Sé. Quello tu sei, O Svetaketu". (Chandoghya Upanishad).
Il corpo è soggetto a cambiamento, ma neanche gli elementi sono distrutti nel senso di cessare di esistere; la materia stessa, in ultima analisi è indistruttibile, perchè, com'è stato provato dalla scienza, la massa è energia in stato d'inerzia!
La vita non può essere distrutta: l'energia stessa è indistruttibile, la sua apparente distruzione è solo trasformazione.
La vita non può essere distrutta: l'energia stessa è indistruttibile, la sua apparente distruzione è solo trasformazione.
Il corpo e la vita sono strumenti nelle mani dell'anima, che è della natura di pura coscienza. Il corpo è inerte, la vita è cieca energia: è l'anima la direttrice cosciente all'interno di questi due; questa coscienza è onnipervadente, e perciò una, senza un secondo.
L'anima è immortale, indipendente, libera e non soggetta al dolore o alla distruzione, non è fisica o psicologica, non è un concetto o un'entità totalmente indipendente da altre entità; pur essendo incomprensibile, essa è realizzabile. La si realizza come l'uno in tutto.
da: Swami Venkatesananda,
The Song of God (Bhagavad Ghita)
Traduzione di Pasquale D'Adamo
The Song of God (Bhagavad Ghita)
Traduzione di Pasquale D'Adamo
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