Perché si pratica lo Yoga


Nella maggior parte dei casi, chi si accosta allo Yoga cerca sollievo da problemi come mal di schiena, mancanza di flessibilità, bisogno di rilassarsi a causa dello stress.

Il desiderio comune a tutti è quello di avere una vita felice, anche se questo significa cose diverse per ognuno. Le posture dello Yoga migliorano la struttura muscolare, potenziano il sistema circolatorio e gli organi interni, aiutando la digestione, il sistema endocrino e il sistema immunitario.

Praticando lo Yoga impari a conoscere il modo di “staccare la corrente” attraverso il rilassamento profondo, ristoratore e benefico, che pone il corpo in uno stato di assoluto relax, durante il quale le cellule nervose recuperano in fretta a beneficio della memoria, della creatività, del controllo emotivo e dell’agilità mentale.

Lo Yoga è una scienza ed un’arte antica, ma quanto mai utile ed attuabile nel mondo d’oggi; praticandolo t’interessi veramente a te stesso, ti dedichi un po’ di più al tuo benessere, alla tua crescita, alla tua efficienza ad ogni livello; presti attenzione ed ascolto al tuo universo interiore e scopri le immense potenzialità nascoste.



La scienza del respiro

Il prānāyāma è la scienza del respiro; lo yogi impara gradualmente a mantenere il respiro calmo, lento, profondo e senza sforzo per rinvigorire l’apparato respiratorio, riequilibrare il sistema nervoso e conferire alla mente uno stato di pace dovuto al ridursi dei desideri.
Come un fuoco si riaccende quando la cenere che lo copriva viene portata via dal vento, così il fuoco divino nel corpo splende in tutta la sua maestà quando le ceneri del desiderio vengono disperse attraverso la pratica del prānāyāma.
“Lo svuotare la mente di tutte le sue illusioni è la vera espirazione o rechaka.
La realizzazione che ‘Io sono l’Ātmā o spirito’ è la vera inspirazione o puraka.
Sostenere costantemente la mente in questa realizzazione è la vera ritenzione del respiro o kumbhaka.


Questo è il vero prānāyāma.”  Così dice Sri Shankarāchārya.